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Zero DSR Black Forest Edition, la nostra prova

La Zero DSR Black Forest Edition è la moto elettrica adatta al traffico cittadino e anche a qualche bella scampagnata. Prezzo impegnativo di 22.535 euro, ma con circa 3 euro si percorrono nel ciclo urbano circa 260 km.

C’è grande attenzione negli ultimi anni verso l’inquinamento ambientale, perché il nostro pianeta è malato, di una malattia generata dall’uomo. La cura passa attraverso scelte condivisi dall’intera popolazione mondiale, e forse nessuno ha una ricetta già scritta. In questa direzione si sono mosso alcune scelte nello sviluppo di nuovi mezzi di locomozione, tra cui anche le moto elettriche, che promettono buone prestazioni, sensazione di guida simili ai normali mezzi a due ruote spinti da motori endotermici. In questa direzione sono nate nuove realtà che hanno sviluppato la propria produzione proprio verso questa tipologia di mezzi, tra cui c’è proprio la Zero Motorcycles, azienda nata in un semplice garage una decina di anni fa nella città di Santa Cruz, in California. Il modello che abbiamo provato è la DSR ZF14.4, allestita con un occhio al Touring, quindi accessoriata di cupolino e tris di valige.

La Zero DSR Black Forest Edition, è adatta al turismo? Si purché a corto raggio oppure pianificando perfettamente i punti di ricarica.

Com’è: una moto a tutti gli effetti

La prima cosa che si percepisce, nell’osserva la DSR che è esattamente realizzata come una moto con motore a combustione, ciclistica, sospensioni e freni sono di buona qualità e l’unico modo per accorgersi al primo contatto che è spinta da un motore elettrico è la mancanza del tubo di scarico. La qualità delle varie cover è molto buona, come anche quella dei vari comandi al manubrio e a pedale; la leva del freno anteriore a la regolazione della distanza tramite registro a vite, i blocchetti elettrici sono ben realizzati ed intuitivi. In questa versione speciale dedicata al moto-turismo ci sono accessori che ne aumentano l’utilizzo della moto a 360°, quindi tris di valige in alluminio, parabrezza e sella Touring, barre di protezione, luci ausiliare LED e griglia di protezione faro anteriore. La strumentazione a realizzata su un quadrante a LCD, dove sono oltre ad essere riportate tutte le informazioni utili alla guida, vi è riportata una delle tre mappe motore (Eco, Sport e Custom). La moto ha dimensioni contenute, la sella dista da terra 843 mm, il peso è contenuto in 190 kg. Al posto del normale serbatoio del carburante c’è posizionato un comodo vano portaoggetti.

Motore: Motore Z-Force® 75-7R brushless capace di erogare 69 cv e ben 169 Nm di coppia massima.

Il propulsore della zero è un motore elettrico di tipo brushless, capace di erogare una potenza massima veramente interessante di ben 69 cv a 3.850 giri/min. Quello che è veramente notevole è la coppia di ben 146 Nm, basti considerare che ad esempio il nuovo motore della BMW R 1250 GS Adventure ha 143 Nm di coppia max. a 6.250 giri/min. Il raffreddamento è di tipo forzato ad aria, e il controllore è brushless trifase a elevata efficienza, 775 A, con decelerazione rigenerativa. La trasmissione finale è ha cinghia Chain® HTD® Carbon™, quindi non necessita di manutenzione e lubrificazione. Il pacco batterie è a Ioni di litio Z-Force® con una capacità massima di 14,4 kWh, e garantiscono a seconda dell’utilizzo percorrenze da 262 km nel ciclo urbano, 196 km nel ciclo misto, fino ad un minimo di 126 km in autostrada ad una velocità di 113 km/h. Anche il tempo di ricarica delle batterie è variabile, nella configurazione standard è 9,8 ore (100%), che scendono a 2,5 ore opzione Charge Tank (stazione di ricarica di livello 2). Il blocco batterie è coperto da garanzia di cinque anni a chilometraggio illimitato. Con un applicazione scaricabile su un normale phone è possibile scaricare l’applicazione di Zero, dove si accede a diverse personalizzazioni sul comportamento del motore nella mappa Custom, oltre a poter regolare il comportamento del freno motore, che in alcune tra le altre cose in alcune condizioni di guida provvede alla ricarica della batteria.

Ciclistica: Telaio in alluminio e sospensioni Showa

Il telaio della DSR è un robusto doppio trave con forcellone con attacco dell’ammortizzatore diretto, entrambi realizzati in alluminio. Le sospensioni sono prodotto della Showa, con all’anteriore una forcella a steli rovesciati da 41 mm e corsa di 178 mm, al posteriore il singolo ammortizzatore da 40 mm con serbatoio separato ha una corsa di 179 mm; entrambi le sospensioni sono completamente regolabili nel precarico della molla e smorzamento in compressione ed estensione. I freni sono composti da un disco singolo da 320 mm pinza flottante a due pistoni asimmetrici J.Juan, al posteriore il disco è 240 mm e la pinza è di tipo flottante monopistone J.Juan. Non manca il sistema ABS Bosch generazione 9. I pneumatici, in questo modello dual sono prodotti da Pirelli e sono degli MT-60 100/90-19 (ant.) e MT-60 130/80-17 (post.).

I solidi telaio e forcellone in alluminio, garantiscono una perfetta stabilità

In strada: chi l’avrebbe mai detto

Il nostro test inizia dal centro di Milano, quindi i primi chilometri di test nel traffico cittadino, cosa che mi permetterà di capire che proprio questa è una delle situazioni dove si apprezza maggiormente le sue qualità dinamiche. Una volta salito in sella, basta girare la chiave del blocchetto di accensione, attendere qualche secondo e ruotare la manopola dell’acceleratore, e il gioco è fatto. La posizione di guida andrebbe migliorata in alcuni punti, la sella è dura, le pedane poggiapiedi troppo vicine al piano sella, mentre si afferra molto bene il largo manubrio. Detto questo però va anche detto che il busto è leggermente piegato in avanti, senza caricare e quindi indolenzire i polsi, cosa che permette oltretutto di avere un bel controllo del mezzo.

I primi chilometri in città, sono quelli che fanno ragionare e capire che questo tipo di mezzo ha un futuro al dilla di quello che è il suo positivo impatto ambientale. Non si sente rumore, se non un piacevole fruscio proveniente dal motore elettrico nel salire di giri, non c’è calore provenienti dal motore, cosa che veramente fastidiosa nei motori endotermici nell’utilizzo cittadino. Procedere a bassa velocità, sgattagliondo a bassa velocità in mezzo alle macchine non è un problema, la Zero DSR è fluida ed è completamente esente da qualsiasi strappo o tentennamenti dal motore. Finalmente imbocchiamo la tangenziale, si aumenta il ritmo, e da subito apprezziamo la notevole accelerazione, che ci permette di superare con decisione, anche in modalità economy.

La protezione alla pressione dell’aria è buona sul casco, mentre le spalle rimangono scoperte. La lettura della strumentazione non è intuitiva, questa è troppo incassata e posizionata in basso, quindi per poterla vedere si è costretti a cercarla con lo sguardo. Dal punto di vista dinamico si apprezza l’ottima direzionalità dell’avantreno, accompagnata dall’ottima stabilità anche nell’affrontare i curvoni a buona andatura; è una moto che regala un ottimo feeling sull’avantreno. La moto raggiunge la velocità massima, nella modalità economy di circa 113 km/h, in modo fulmineo; in questo tipo di utilizzo, quindi a velocità costante, si percepisce come il consumo della batteria sia particolarmente rapido, infatti la casa dichiara fino a 126 km in questo tipo di modalità.

Attraversiamo la periferia milanese, e finalmente ci dirigiamo verso un tratto collinare. Con un click sulla strumentazione cambiamo la mappatura e selezioniamo la “sport”. Incredibile! Una vera fucilata in accelerazione, in uscita di curva si è sparati ad una velocità incredibile, probabilmente neanche una sbk riuscirebbe a tenergli la scia nei primi metri. Bisogna avere molta attenzione, perché in questa modalità il comando del gas è incredibilmente diretto, la moto accelera in maniera costante ed esplosiva, ma quello che entra in crisi è la tenuta dello pneumatico posteriore, anche perché i poveri Pirelli MT sono poi sempre un tassellato.

Il nostro tester Amedeo Roma, in un momento di relax tra una curva e l’altra

Una moto che tra le curve danza molto bene, leggera nello scendere in piega e nel cercare il punto di corda, fluida nella percorrenza, veloce nell’uscire dalle curve. Il singolo disco anteriore garantisce un’ottima potenza, modulabile fin dentro la curva, unito all’onesto comportamento di quello posteriore garantiscono sicurezza in ogni condizione di guida. Le sospensioni hanno una taratura molto sostenuta, la forcella riesce a digerire le asperità del terreno, mentre quella posteriore è eccessivamente sostenuta in compressione incidendo sia sulla stabilità del mezzo che sul comfort; volendo si sarebbe potuto lavorare sulla regolazione delle sospensioni Showa, di ottima qualità e con la possibilità d’intervenire a piacimento sullo smorzamento in compressione ed estensione. In modalità Sport la moto raggiunge la velocità massima di 158 km/h; in realtà telaio, freni e sospensioni potrebbe supportare senza problemi prestazioni ben superiori, ma non se ne sente assolutamente la necessità.

In conclusione la Zero DSR Black Forest Edition è una moto ottimamente realizzata, con una qualità di ottimo livello, che non delude e non fa rimpiangere una moto con motore endotermico. Con una ricarica di soli 3 euro, si possono percorre nel ciclo urbano più di 250 km, rispettando l’ambiente, e guidando una vera moto. Rimane, nell’utilizzo fuori-porta, la necessità di organizzare le proprie gite valutando la percorrenza per non trovarsi con la batteria scarica; in ogni modo la moto può essere ricaricata anche con una normale presa di corrente.

La modalità custom tramite lo smartphone

Come abbiamo detto sono tre le possibilità di mappatura della potenza, quella custom permette una personalizzazione dei vari parametri. Con una App, scaricabile per dispositivi IOS e Android si imposta e connette il modello della propria Zero. A questo punto nelle impostazioni di guida si può impostare la velocità massima, la coppia massima e la frenata massima rigenerante, una sorta di freno motore, che risulta utile anche nella guida. Permette inoltre di avere il conteggio dei costi del tragitto, lo stato della batteria, il tempo di ricarica, i cicli di ricarica e il Co2 risparmiato all’ambiente.

Notevole la capacità di carico, grazie al set di borse e top case GIVI
Le borse laterali della Zero DSR Black Forest Edition. Un unico neo è che ogni borsa e il topo case hanno una chiave diversa. Un dettaglio che verrà sicuramente messo a punto in futuro.
La strumentazione digitale della Zero DSR Black Forest Edition
Aggressiva la vista frontale, con il faro protetto da una griglia metallica, i faretti e gli importanti paragambe.
Sul lato destro l’ingresso di ricarica da una comune presa elettrica
Sopra l’innesto per la ricarica rapida da colonnina, che ricorda notevolmente la procedura del pieno di carburante

ZERO DSR ZF14.4

ZERO DSR ZF14.4 +Power Tank

Ciclo urbano 262 km 328 km
Autostrada, 113 km/h 126 km 156 km
Ciclo misto 169 km 212 km
Coppia netta 146 Nm 146 Nm
Potenza netta 69 cv (52 kW) @ 3.850 giri/min 69 cv (52 kW) @ 3.850 giri/min
Velocità massima (effettiva) 158 km/h 158 km/h
Capacità massima 14,4 kWh 18,0 kWh
Costo di ricarica tipico 2,96 € 3,70 €
Tempo di ricarica (standard) 9,8 ore (carica al 100%) / 9,3 ore (carica al 95%) 12,1 ore (carica al 100%) / 11,6 ore (carica al 95%)
Con opzione Charge Tank 2,5 ore (carica al 100%) / 2,0 ore (carica al 95%) N/A
Con il max di caricatori supplementari? 2,8 ore (carica al 100%) / 2,3 ore (carica al 95%) 3,3 ore (carica al 100%) / 2,8 ore (carica al 95%)
Peso in ordine di marcia senza conducente 190 kg 210 kg
Altezza sella 843 mm 843 mm
Garanzia pacco batterie* 5 anni/chilometraggio illimitato 5 anni/chilometraggio illimitato

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