Sotto la pelle di Vespa Elettrica c’è un motore ad alto contenuto di tecnologia, ma il design è quello che storicamente ne ha decretato il successo. Uno dei mezzi a due ruote più longevo si presenta ora in versione ecologica.
Sfidiamo gli scettici verso la mobilità elettrica ad accorgersi delle differenze, perché Vespa Elettrica è esattamente uguale alla versione con motore endotermico. Solo i più attenti si accorgeranno che manca il terminale di scarico. L’impatto con la Vespa Elettrica è sorprendente per questo motivo prima ancora di metterla in movimento.
La scocca è quella di sempre, realizzata in acciaio autoportante, che ha il vantaggio di avere una struttura particolarmente rigida, resistente, e con una personalità unica. Le rifiniture sono ottime, come anche la verniciatura con uno spesso strato di trasparente di protezione. I comandi sono comodi e leggeri, con leve resistenti e dalla giusta distanza dalle manopole. Gli interruttori di direzione, clacson e devio luci sono intuitivi nel loro utilizzo. La strumentazione è di tipo digitale con display TFT a colori di 4,3 pollici che, oltre ad essere ultramoderno, cambia la tonalità dello sfondo e dei caratteri delle informazioni a seconda delle condizioni di luce. E’ possibile anche impostare la luminosità su 4 differenti livelli.
Tecnologia elettronica e connettività
La tecnologia elettronica apre un mondo, e Piaggio non si fa certo pregare nell’utilizzare quelle che sono le possibilità di intervento sui parametri di guida e sulla connettività. Si può scegliere tra due mappe di utilizzo motore, la prima Eco che limita la velocità a circa 33 km/h ma che aumenta i chilometri percorribili con la ricarica, la seconda Power che porta la velocità fino a 45 km/h ma che ha come rovescio della medaglia un maggiore consumo della batteria. C’è anche la mappa Revers una sorta di retromarcia, utile in caso di manovra in salita.
Recentemente è stata presentata anche una versione che permette di arrivare ad una velocità di 70 km/h, quindi omologata come motoveicolo, che prevede una Power Unit, Vehicle Management System e un pacco batterie che mantiene inalterata l’autonomia fino a 100 km in modalità Eco e fino a 70 in quella Power. Questo risultato è stato raggiunto senza aumentare il peso delle batterie, si è lavorato sull’ottimizzazione dei vari componenti, allungando il rapporto della trasmissione finale, ma senza influire sulle prestazioni di accelerazione e aumentando ulteriormente la silenziosità.
Scaricando l’applicazione App Vespa sul proprio dispositivo mobile e collegandolo al veicolo tramite bluetooth è possibile sfruttare al massimo le potenzialità del TFT. Si possono visualizzare tutte le notifiche delle chiamate e dei messaggi in entrata. Con i comandi al manubrio si può anche rispondere alle telefonate e sfruttare comandi vocali del proprio smartphone per effettuare chiamate o riprodurre musica. Sono visualizzabili inoltre molte informazioni utili tra cui la durata del viaggio, la percentuale della carica della batteria e numero di cicli di ricarica.
Il propulsore elettrico è ben protetto
Il motore della Vespa è un Piaggio brushless, con recupero dell’energia KERS (Kinetic Energy Recovery System), in grado di erogare una potenza massima di picco fino a 4 KW, con una coppia di ben 200 Nm.
La casa di Pontedera ha percorso una strada completamente differente dai competitor di veicoli a due ruote elettrici, quindi il motore non è nel mozzo ruota, ma all’interno dello chassis, quindi in una zona protetta, hanno potuto così installare una trasmissione finale; inoltre avendo il peso del motore nella zona centrale del veicolo si hanno notevoli migliorie sulla dinamica di guida.
Altra scelta inusuale, ma che accresce il valore tecnico di Vespa Elettrica, è l’utilizzo del motore elettrico ad alta tensione: nei mezzi a due ruote sono solitamente a bassa tensione. Questo permette di avere rendimenti del motore migliori, basti pensare al valore della coppia di ben 200 Nm praticamente il doppio degli scooter elettrici tradizionali, oltre ad un tempo di ricarica più veloce.
Il pacco batterie agli ioni di litio, uguali a quelle utilizzate nei moderni smartphone, non necessita di particolari precauzioni: il tempo di ricarica è particolarmente veloce ed è limitato a 4 ore, ovvero 1 kW ad ora.
Struttura solida nella tradizione Vespa
Tutta questa tecnologia si cela in una struttura tradizionale. La scocca è in lamiera di acciaio con rinforzi strutturali saldati, sospensione anteriore monobraccio con molla elicoidale e monoammortizzatore idraulico, al posteriore monobraccio con ammortizzatore idraulico.
Cerchio anteriore da 12” e da 11” per il posteriore che calzano pneumatici di tipo tubeless 110/70-12” e 120/70-11”. L’impianto frenante è composto da un disco in acciaio ø 200 mm con comando idraulico per la ruota anteriore, e a tamburo ø 140 mm con comando meccanico per il posteriore.
Vespa Elettrica: su strada
Fermi al semaforo di fianco alla Vespa Elettrica non si ha modo di pensare che sotto la scocca non ci sia un classico motore a due o a quattro tempi. Un valore di altissimo pregio: la costruzione e le rifiniture sono veramente di altissimo livello per uno “scooter”.
Salire sulla sella è un’operazione semplice, la zona centrale vuota permette di salire senza scavalcare il piano di seduta, operazione che è da sempre apprezzata da chi non è particolarmente alto e dal pubblico femminile. Notevole lo spazio a disposizione per la seduta, anche se si viaggia in coppia, inoltre l’imbottitura è decisamente spessa e, pur non essendo cedevole, regala un bellissimo comfort durante la marcia, riuscendo anche a compensare una taratura delle sospensioni molto sostenuta.
Girata la chiave si illumina il quadro strumenti. Fornisce tutte le informazioni utili alla guida, e in questa versione anche quelle relative alla percentuale di carica della batteria e i dati sul consumo in base allo stile di guida.
Tre modalità di guida
Con una semplice pressione sul commutatore destro “Ready”, dove solitamente si trova il comando di accensione si sceglie tra tre modalità di guida: Eco, Power e Reverse. La Eco per percorrere fino a 100 km, la Power per andare più veloci ma con una autonomia di 70 km e la comoda Reverse per la retromarcia nelle manovre da fermi.
Scelta la mappa, basta ruotare la manopola dell’acceleratore e ci si mette in movimento, in silenzio e rispettando l’ambiente. Quello che emerge fin dai primi metri che la vespa non è un “giocattolo” per un trasferimento di fortuna: è un mezzo a due ruote realizzato con un telaio e una ciclistica decisamente sovradimensionati rispetto a quelle che sono le prestazioni, regalando una sensazione di guida piacevole e sicura.
L’equilibrio anche a bassissima andatura è eccezionale, ancora migliore rispetto allo stesso modello con propulsore tradizionale. Questo è dovuto ad una taratura dell’erogazione della potenza del motore azzeccata. Erogazione lineare, progressiva e senza buchi o strattoni, si sale di velocità velocemente, arrivando a raggiungere la velocità massima codice di 45 km/h in pochi metri.
Viaggiare nel silenzio: bisogna farci l’abitudine
L’unico “rumore” che si sente è un leggero sibilo, bisogna farci l’abitudine, perché per qualche strano meccanismo questa assenza di rumore genera qualche ansia, cosa che sparisce dopo qualche giorno di utilizzo. Come accennato poc’anzi il telaio è molto rigido e le sospensioni sono abbastanza sostenute, le buche e i dossi si fanno sentire, ma non mettono quasi mai in difficoltà la stabilità del mezzo.
La frenata è ottima. L’anteriore è ben modulabile e pronto, mai troppo esuberante, un’altra storia rispetto agli impianti che equipaggiavano i modelli di qualche decennio fa. Il posteriore, a leva sulla manopola sinistra e non a pedale sulla scocca, è potente ma tende facilmente al bloccaggio.
L’assenza proprio del freno nella zona centrale della scocca, ha reso questa zona ancora più comoda per l’appoggio dei piedi, anche i più alti avranno di che gioire.
Stabile in curva. Certo le velocità in gioco sono relativamente basse, ma anche la nuova versione che permette di arrivare fino a 75 km/h, non metterà certo in crisi telaio-sospensioni-freni. Dal confronto con un motore 50 a 4 valvole, l’unità elettrica ne esce vincitrice, almeno per quello che si percepisce. In due anche nelle salite, la Vespa si arrampica senza incertezze.
Quanto costa Vespa Elettrica?
Il prezzo di 6.300 euro è certamente elevato, ma considerando l’incentivo ecobonus, basta rottamare un mezzo a due ruote Euro 0, Euro 1 ed Euro 3, per avere uno sconto immediato pari al 30%, portando il prezzo di acquisto a circa 4.470 euro.
Non si spendono più soldi per la benzina, e se si fa il calcolo secondo le proprie percorrenze giornaliere si potrà capire quanto sia il risparmio economico.
Resta da sottolineare che le batterie hanno un’ottima efficienza, fino a 1000 cicli di ricarica. Se ne evince che garantiscono una percorrenza variabile tra 50.000 e i 70.000 km, equivalenti a circa dieci anni di utilizzo di un mezzo nato per il commuting urbano. Superata questa soglia, l’efficienza cala di un 20%, ma rimangono comunque utilizzabili.
Testo: Amedeo Roma
Foto e video: Nadia Giammarco
Sito ufficiale: www.vespa.com
Sito dedicato a Vespa Elettrica https://elettrica.vespa.com